Lavorare la terra non richiede solo forca, vanga, concime, fertilizzanti e trattori. La terra è un essere che vive, respira, si nutre e in caso necessario si ribella. Non è lei che si adegua a noi ma siamo noi che ci dobbiamo adeguare alle sue esigenze e ai suoi tempi. Lavorare la terra, non è mai stato semplice. Ma è un’esperienza unica e chi lo fa di mestiere questo lo sa benissimo. Serve veramente tanta pazienza e passione. Questi due aspetti viaggiano di pari passo. La pazienza serve per far fronte alle sfide d’innanzi alle quali ti pone quel piccolo pezzo di terra. La passione serve per non abbandonarla, mentre l’amore è per curarla. Ciascun agricoltore sa perfettamente che la terra è viva ed è lei stessa l’emblema della vita. La famiglia Fioresi ha ben chiara questa concezione. È appunto per questo che l’amore per la terra viene tramandato di generazione in generazione, da padre in figlio. L’azienda Fioresi ha radici che partono dagli anni ’70, ossia da quando il capostipite decise di staccarsi dalla proprietà del padre e usare la propria parte di eredità per comperare 6 ettari di terra e cominciare a lavorarla assieme alla moglie. Un passo maturato nel tempo. Armati della forza di volontà e delle loro braccia, nonché di una grande esperienza, i due compagni intrapresero questo viaggio che li portò a creare un’azienda dalla quale nacque una seconda: L’Azienda Agricola di Fioresi Michele e Dalla Libera Monia. Tutto parte con i coniugi Alfredo e Marta, i quali diedero vita alla loro azienda lavorando i 6 ettari che spettavano al marito come parte della sua eredità. I coniugi Fioresi decisero, così, che la loro produzione non sarebbe stata monocolturale, e così partirono con la coltivazione di un frutteto e di cereali. L’azienda cominciava a crescere, e assieme ad essa anche la famiglia. I coniugi ebbero tre figli; il secondo dei quali Michele, che cominciò a lavorare la terra già all’età di 16 anni. Incominciò così a destreggiarsi tra studi e il lavoro nei campi. All’età di 23 anni Michele Fioresi conobbe la moglie, Monia Dalla Libera, che da lì in poi sarebbe entrata a far parte non solo della famiglia, ma anche dell’azienda Fioresi.
Fior d'Aglio... Gli albori
Dal 1997 in poi, dopo aver ricevuto dal padre un terreno intestato ad entrambi, i neo coniugi hanno cominciato a sviluppare il loro personale percorso aziendale che viaggiava di pari passo con quella del padre. I due cominciarono a coltivare i loro primi 7 ettari di terra, impiantandovi un pescheto. Seguendo le orme del padre, Michele Fioresi e Monia Dalla Libera, decisero che l’indirizzo della loro azienda sarebbe stato frutticolo e cerealicolo. Partita con soli 7 ettari, oggi l’azienda ne conta circa 60 tra frutteti, orticole e seminativi. Dopo la morte del padre, a gestire l’azienda di famiglia restano i due figli maschi: il primo ed il secondogenito Michele e Luca, e la figlia “acquisita” Monia. Ma il cuore e la roccia sia dell’azienda che della famiglia Fioresi resta la madre: Marta Buzzolani, che tra il ruolo di madre e nonna riesce comunque a seguire il lavoro nei campi e consigliare e sostenere i suoi figli. Una gestione famigliare a 360 gradi, dove ognuno si guadagna la propria posizione e diventa una risorsa importante e insostituibile per l’azienda. Per valorizzare ulteriormente il lavoro che veniva, e viene tutt’ora compiuto all’interno azienda, era necessario ottenere delle certificazione. Queste sarebbero servite anche e soprattutto per garantire la qualità dei prodotti che sarebbero stati proposti non più solo sul mercato nazionale, ma anche su quello europeo. Infatti nel 2008, l’Azienda Agricola Fioresi Michele e Dalla Libera Monia, decide di intraprendere un percorso che l’avrebbe portata ad ottenere la CERIFICAZIONE GLOBAL GAP. Una certificazione necessaria per poter accedere al mercato della GDO (Grande Distribuzione Organizzata) e garantire così la rintracciabilità documentata dei propri prodotti.
Cosa produciamo?
L’ultima novità è la produzione orticola che vede come protagonista l’aglio.
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Le ultime ricette
L'Azienda e il legame con il territorio
L’Azienda agricola Fioresi Michele e Dalla Libera Monia, è da sempre legata al proprio territorio.
Andiamo però a conoscere da vicino il territorio in cui nasce e si sviluppa l’azienda. Ottenuta, nel gennaio del 1960, l’autonomia dal Comune di Portomaggiore, il Comune di Voghiera diventa sede municipale. L’economia di Voghiera, un paese che conta circa 4.000 abitanti, si basa essenzialmente sulla coltivazione e produzione ortofrutticola. Eccelle, però, nella produzione dell’Aglio: l’Aglio di Voghiera D.O.P. Da qui parte il desiderio di riproporre la produzione di questo raffinato prodotto anche all’interno dell’azienda Fioresi. Voghiera, appartiene però alla città di Ferrara e questo lo si nota nella sua cultura culinaria, che presenta ricette provenienti dalla corte degli estensi. Ne è prova la presenza di ricette come la salama da sugo, l’insaccato di maiale arricchito di spezie e del vino fatto stagionare. Possiamo trovare ancora oggi, anche il pasticcio di maccheroni, il panpepato (dolce ferrarese creato nel Seicento dalle monache del convento Corpus Domini per la corte e i prelati). La cucina ferrarese è riuscita a creare una simbiosi tra la cultura culinaria del fondo padano e la delicatezza della cucina francese che Renata di Francia importò quando venne qui sposa. Un girello della cucina ferrarese è il pane. Un sapore particolare che si crea grazie alla lievitazione. La cosiddetta “Ciupèta” oppure Coppia, nasce nel 1535, da un carnevale durante il quale fu presentato un pane ritorto che a noi piace pensare nei famosi “frustini” che sono i crostini.